Noi siamo diversi: dimostriamolo!

Questa data sarà ricordata come uno spartiacque nella storia d’Italia. Tutti gli italiani, sia residenti che non, vivono queste interminabili ore con il fiato sospeso. In questo fine settimana il nuovo Governo Monti si appresta a varare l’ennesima legge di stabilità che dovrebbe sistemare i conti evitando, si spera, all’Italia e all’Europa tutta un destino di crisi, recessione e rivolte sociali.

Se ci soffermiamo ad osservare gli avvenimenti odierni, circoscrivendo la nostra attenzione all’Italia, possiamo scoprire come si possano trovare molte similitudine con i fatti dei primi anni ‘90, con l’eccezione, per fortuna, delle stragi mafiose. Sembra che niente sia cambiato e come in un malvagio gioco dell’oca siamo ritornati al punto di partenza. Oggi come allora ci troviamo in una situazione economica critica, con il nostro debito agli stessi livelli di 20 anni fa. Oggi come allora agli italiani vengono chiesti sacrifici enormi per poter salvare il nostro Paese. Oggi come allora si prevede una riforma delle pensioni (si arriverà mai ad una riforma definitiva ? mah….). Oggi come allora la classe politica ha dovuto, alla fine, far ricorso a dei tecnici per governare il Paese. Ma soprattutto, oggi come allora la politica è coinvolta in episodi di corruzione e collusione mafiosa.

Proprio nei momenti in cui tutta la politica dovrebbe rappresentare un’ancora di salvezza per la nostra Nazione a cui tutti gli italiani avrebbero necessità di aggrapparsi e che dovrebbe accompagnarli per mano verso l’uscita dalla crisi, riscopriamo che essa è più debole del Paese stesso. In questi momenti ci si aspetterebbe dai partiti e dalla politica in generale senso di responsabilità, rigore, in sostanza il semplice buon esempio. Invece cosa siamo costretti ad osservare ? Scandali, scandali e ancora scandali che vanno dalle mazzette, di qualsiasi tipo e colore, alla collusione mafiosa affaristica e, con grande sofferenza, devo constatare che anche il nostro partito ne è lambito.

E’ ora che il nostro PD, il partito per il quale ci impegnano quotidianamente, batta un colpo serio. E’ ora che il partito in cui milito affronti con serietà e severità questi fatti, garantendo l’onore di tutti coloro che sono iscritti e che hanno votato per esso. Sinceramente tutti noi iscritti siamo stanchi di doverci rimettere la faccia e il nostro onore. Siamo stanchi di essere considerati dalla pubblica opinione uguali “a tutti gli altri” che fanno politica solo ed esclusivamente per trarne vantaggi personali. Diventa sempre più difficile spiegare e far capire ai nostri concittadini che il 99% degli iscritti del nostro partito interpretano questa militanza come impegno civico, come servizio a disposizione della società, e che lo fanno con spirito di sacrificio dedicandosi anima e cuore.

Bisogna iniziare a dire ad alta voce che tutti noi ci sentiamo moralmente danneggiati quando vengono coinvolti rappresentati del PD.

E’ arrivata l’ora che venga tutelato il buon nome del partito e di coloro che vi militano. Ecco perché propongo al PD di inserire nel suo stato statuto un articolo in cui si afferma che: “il PD si impegna a  costituirsi parte civile nel caso in cui un tesserato, nominato o eletto nelle liste del partito sia rinviato a giudizio per reati di concussione, corruzione, finanziamento illecito o di mafia”.

E’ necessario che tutti coloro che si candidano ad assumere ruoli amministrativi, dirigenziali o politici di qualsiasi tipo o che semplicemente svolgono attività in nome del PD, siano consapevoli, sino in fondo,  che, nell’esercizio delle loro funzioni, essi rappresentano tutto il partito, dal segretario fino all’ultimo iscritto, assumendosi in pieno la responsabilità delle azioni compiute. Non è più sufficiente chiederne solo ed esclusivamente la sospensione dagli incarichi,  è necessario stabilire il concetto che, se riconosciuti colpevoli, oltre ad essere non più candidabili nelle liste del PD, dovranno anche risarcire i danni d’immagine procurati al partito stesso, ai suoi iscritti ed elettori.

Dobbiamo contrastare in tutti i modi possibili chi utilizza i voti presi all’interno del partito o dagli elettori, candidandosi nelle liste del PD, per fare la propria fortuna a scapito della collettività.

Spero che il partito prenda seriamente questa proposta, che non vuole essere una semplice provocazione, bensì un’ulteriore passo per potere affermare con forza che noi non siamo come gli altri, che noi siamo diversi, che per noi il rigore morale è la legalità sono valori imprescindibili. Solo cosi potremo riproporci con serietà e fierezza di fronte ai nostri concittadini.

Giovanni Tinella – Presidente Circolo PD di Ginevra

Ginevra 3 Dicembre 2011