Democrazia e modernità

Il voto degli italiani residenti all’estero, da quando è stato istituito 10 anni fa, ha sempre dato adito a sospetti che sono sfociati alcune volte in proposte di annullamento del voto stesso da parte di alcuni esponenti della Lega. Per fortuna, e giustamente, queste proposte non sono state accolte, anche perchè in tal caso si sarebbe violato gravemente il principio costituzionale che sancisce l’uguaglianza di tutti i cittadini italiani davanti alla legge.

Sono cosciente che la storia politica italiana possa avere alimentato certi sospetti, ma sarebbe alquanto ipocrita e ingiusto considerare che i casi di eventuali brogli potessero verificarsi solo all’estero. Sicuramente l’esercizio del voto per corrispondenza, in questo senso, è considerato un motivo di sospetti ulteriori.

Le modalità del voto di noi italiani all’estero vanno senz’altro modificate. Le proposte avanzate in parlamento, a nome del PD, dall’On. Laura Garavini vanno sicuramente in questo senso e spero vengano rapidamente rese operative.

Ma c’è un ulteriore proposta che dovrebbe inserirsi nel pacchetto di modifiche che riguardano l’esercizio del voto degli italiani residenti all’estero.

Si tratta del voto elettronico tramite internet

Nel cantone di Ginevra  dove risiedo, due settimane fà, per la prima volta i cittadini ginevrini hanno avuto la possibilità di votare via internet. Questo metodo era proposto assieme alle possibilità del voto per corrispondenza, già utilizzato da circa vent’anni da più del 90% dei votanti, o dal recarsi direttamente al seggio (pratica praticamente in via di estinzione).

Il voto elettronico è stato sperimentato durante circa cinque anni in alcuni comuni del cantone in occasione di consultazioni municipali. Tali sperimentazioni hanno permesso di renderlo perfettamente securizzato e di impiego estremamente semplice. Non voglio entrare in spiegazioni tecniche sulle modalità di voto, ma posso assicurare che è veramente molto facile e alquanto pratico, sicuramente più sicuro e meno soggetto a brogli di qualsiasi altra pratica di voto.

Un tale possibilità dovrebbe naturalmente essere offerta come optional al voto per corrispondenze attualmente in vigore, per permettere a coloro che non sono troppo avvezzi all’uso del computer di poter continuare a votare.

Sono altrettanto convinto che oltre che a modernizzare la democrazia nel nostro paese, contribuirebbe a far scendere i costi della politica, e sarebbe sicuramente molto apprezzato sopratutto fra i giovani.

Naturalmente questa pratica di voto potrebbe valere anche per gli italiani residenti in patria, noi all’estero potremmo servire da esperimento.

Quando ho discusso di questa cosa con dei connazionali, alcuni mi hanno risposto: “si ma queste sono cose che vanno bene per gli svizzeri, noi italiani non ci arriveremo mai…..”. Devo dire che sono rimasto sbalordito da certe affermazioni.

Com’è posssibile che noi italiani abbiamo così poca stima di noi stessi? Personalmente non mi sento ne più stupido ne più disonesto di uno svizzero, e non vedo perchè dovrei nutrire certi complessi…..

Lo straordinario risultato dei referendum del giugno scorso dovrebbe insegnarci che, contrariamente ad un luogo comune abbastanza diffuso, negli italiani c’è una grande voglia di partecipazione politica. Questa voglia, sopratutto fra i giovani, passa spesso attraverso la rete.

Non perdiamo l’occasione di proporci come un vero partito riformista e moderno, facciamo nostra questa proposta.

Alfiero Nicolini Segretario PD-Ginevra