La conferenza organizzata il 24 maggio scorso dal circolo del Partito Democratico di Ginevra congiuntamente con gli Eurosocialisti e il sindacato UNIA, alla quale hanno partecipato Sergio Cofferati europarlamentare del PD, già segretario nazionale della CGIL, e Renzo Ambrosetti copresidente nazionale del sindacato UNIA oltre che presidente della Federazione Europea dei Metalmeccanici, s’iscrive nel ciclo di conferenze-dibattito sul tema del lavoro volute dal PD ginevrino.

Nella prima conferenza, tenutasi il 20 aprile scorso, alla quale ha partecipato Fabrizio Biuzzi autore del libro “Il lavoro rende liberi (quando lo trovi)”, nonchè consigliere comunale PD ad Empoli, è stata messa in risalto la situazione drammatica che stanno vivendo tanti giovani italiani costretti a fare lavori (quando li trovano, per l’appunto) ben al di sotto delle loro qualifiche.

Renzo Ambrosetti nel suo intervento ha messo l’accento sulla necessità assoluta per il movimento sindacale europeo di procedere ad una più grande coordinazione delle lotte per i diritti e per il lavoro. Il caso di Merk-Serono a Ginevra dimostra questa necessità.

Non è sempre facile mettere in campo strategie comuni a livello internazionale, i sindacati restano purtroppo troppo spesso ancorati alle proprie politiche nazionali.

Sergio Cofferati ha iniziato il suo intervento deplorando il fatto che attualmente il lavoro sia il grande assente in Europa.

La crisi finanziaria scoppiata a partire dagli USA nel 2008 è stata causata da un’attività finanziaria speculativa e spregiudicata nella più totale mancanza di controllo. Molti stati si sono indebitati per soccorrere le banche in pericolo di bancarotta.

Fatalmente, come molti avevano predetto, fra i quali i sindacati e i partiti progressisti, la crisi finanziaria si è tradotta successivamente in crisi economica e sociale.

Attualmente si parla molto delle difficoltà che incontrano paesi come la Grecia, la Spagna il Portogallo e l’Italia, ma non bisogna dimenticare  che in Europa la crisi stà investendo tutti i paesi, anche la Germania e i paesi nordici ne sono toccati. Tuttavia, partendo da una situazione interna migliore, essi ne risentono meno gli effetti a differenza di quanto accade nei Paesi del sud Europa.

La Commissione Straordinaria sulla Crisi Finanziaria del Parlamento Europeo, della quale S. Cofferati fà parte, in due documenti, ha stigmatizzato gli effetti negativi delle eccessive politiche di rigore ed austerità imposte dalla Germania che si sono tradotte in aumento della disoccupazione.

Per cercare di venir fuori da questa difficile situazione dobbiamo insistere sulla necessità di promuovere al più presto iniziative in favore di una crescita “intelligente” e mirata.

Mettere in campo una politica di investimenti di tipo keinesiano, siano essi pubblici o privati.

Le risorse si devono cercare anche introducendo una tassa, a livello europeo, sulle transizioni finanziarie.

Lo stesso giorno il Parlamento Europeo, a stragrande maggioranza, ha votato l’introduzione di una tale tassa, anche se l’imposizione prevista è stata fissata ad un livello estremamente basso (0,1 per mille).

I principali oppositori all’introduzione a questa iniziativa sono gli inglesi, per paura di nuocere alla piazza finanziaria londinese (la più importante d’Europa).

Cofferati ha proceduto affermando l’indiscutibile necessità di introdurre dei titoli europei (eurobond), in caso contrario l’Euro resterà ostaggio della speculazione internazionale. La Germania della Sig.ra Merkel dovrà prima o poi fare un passo avanti in questa direzione, perchè nel medio-lungo termine è anche nell’interesse della Germania.

Se non si trovano soluzioni rapide la coesione sociale rischia fortemente di sgretolarsi aprendo scenari che potrebbero sfociare in situazioni incontrollabili.

Non bisogna dimenticare che, oltre all’aumento della disoccupazione, dobbiamo fare i conti anche con l’aumento della povertà in Europa.

Ci sono lavoratori, e ancora più spesso lavoratrici, che pur lavorando tutta la giornata non guadagnano a sufficenza per vivere, i cosidetti “working poors”, e quando questi perdono il lavoro se ne trovano uno sarà ancora  meno pagato.

Riallacciandosi all’intervento di R. Ambrosetti, S. Cofferati ha salutato l’iniziativa presa dai sindacati rappresentativi dei più importanti settori industriali: i metalmeccanici, i chimici e i tessili. Essi daranno nascita alla Federazione Sindacale Europea al congresso unitario che si terrà a Copenaghen a giugno. Bisogna rende merito a R. Ambrosetti, per  il lavoro da lui svolto, per questa importante iniziativa.

Sarebbe ancora meglio un sindacato unitario sovrannazionale, ma questo per il momento resta un’utopia….

In questo scenario alquanto  deprimente, S. Cofferati vede malgrado tutto uno spiraglio di luce nell’affermazione di François Hollande in Francia.

Dobbiamo assolutamente invertire il rapporto di forza politicoin Europa, attualmente in questo rapporto è in favore dei conservatori nei confronti dei progressisti.

Quando verrà il momento il popolo italiano dovrà fare la sua parte, eleggendo una maggioranza di centro sinistra, che possa venire a spaleggiare il neo governo francese.

L’anno prossimo ci saranno anche le elezioni legislative in Germania e anche lì le cose potrebbero cambiare nel buon senso.

C’è altresì da sperare che in Cina la lotta di classe porti il popolo cinese a ottenere sempre più diritti e condizioni di lavoro favorevoli in modo da ridurre l’impatto del dumping sociale nella concorrenza internazionale, oltre che a migliorare le condizioni di vita dei lavoratori cinesi.

S. Cofferati termina affermando che in fondo in quello che stiamo vivendo non c’è sostanzialmente niente di nuovo, si tratta sempre della vecchia controversia tra il capitale e il lavoro, molti la stanno riscoprendo, altri come noi non l’avevano mai persa di vista!

Dobbiamo tornare ai valori fondamentali che sono sempre stati quelli della sinistra e del movimento operaio, ci siamo persi un pò troppo spesso in tatticismi sterili nei quali molta della nostra gente si è smarrita.

In chiusura della conferenza, Sylvie Lcroux presidente degli Eurosocialisti di Ginevra, legge un messaggio di solidarietà nei confronti dei lavoratori di Merk-Serono, firmato dalla lei stessa e da Alfiero Nicolini, segretario del PD di Ginevra.

I presenti sono invitati a firmare la petizione, a sostegno dei lavoratori della multinazionale, lanciata dal sindacato UNIA.

 

 

AN/ 29.05.2012